Un Mo(n)do sostenibile: SHARE una seconda vita per gli abiti!

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Un Mo(n)do sostenibile: SHARE una seconda vita per gli abiti!

Negli ultimi tempi si parla tanto di moda sostenibile e di quanto sia importante la sua diffusione. Ma cosa si intende per moda sostenibile? La moda sostenibile nasce con lo scopo fondamentale di voler proteggere l’ambiente. La sostenibilità si basa principalmente sull’utilizzo di materiali non dannosi o dal minimo impatto sull’ambiente, sia in fase di produzione che di smaltimento.

In tutto questo, il riciclo degli abiti risulta essere uno dei punti chiave alla diffusione della moda eco sostenibile, puntando a riutilizzare tutto il possibile e riducendo al minimo gli scarti.

IL COVID E LA MODA SOSTENIBILE

Il mondo dell’e-commerce ormai è sempre più in espansione, durante questo particolare periodo di lock-down che tutti noi ci siamo trovati ad affrontare, siamo stati costretti ad affidarci agli store on-line. Senza pensare ai danni che inconsapevolmente possiamo procurare all’ambiente.

Basta pensare per esempio, alla politica “dei resi gratuiti”. Sembra assurdo ma anche solo questo modo di vendere dei negozi on-line ha un fortissimo impatto sull’ambiente, ecco alcuni dati per farci un’idea del problema:

  • La logistica: i corrieri utilizzano mezzi su strada per spedire e raccogliere resi; ad un singolo capo reso si possono imputare 181g di CO2.
  • Lo smaltimento: solo il 50% dei resi torna in vendita nello store, a causa dei difetti dovuti alla prova del capo. Questi capi potrebbero essere rivenduti ad un prezzo inferiore, ma in alcuni casi il brand evita di mettere in commercio questa merce per non compromettere la propria immagine.

L’ESPERIENZA DI SHARE

La moda sostenibile sembra quindi una soluzione vincente contro le conseguenze ambientali di questo tipo di shopping. Nonostante la grande diffusione e la facilità con la quale possiamo fare shopping online, la moda sostenibile non molla. Anzi, si conferma un antagonista importante per gli acquisti online. La moda ecosostenibile mette in primo piano l’importanza del riciclo e punta tutto contro lo spreco.

È proprio di questo che si occupa la Cooperativa Sociale Ambiente Solidale attraverso il negozio SHARE, franchising di abiti usati, uno dei tanti progetti portati avanti con impegno e passione dalla cooperativa. Il negozio ha l’obiettivo di trasformare gli abiti usati in progetti di solidarietà. Tutti i capi in vendita vengono riciclati, raccolti, selezionati e sterilizzati per garantire la massima igiene e qualità.

Il ricavato viene poi utilizzato per supportare l’attività e garantire posti di lavoro a persone che oggi vivono ai margini della società. Il 10% del ricavato viene poi destinato a progetti sociali del territorio in accordo con la Caritas Diocesana di Napoli. Abbiamo chiesto alla responsabile del negozio, Elena Capece, quali strategie di vendita abbiano pensato di mettere in campo per riattivare l’attività dopo il blocco del Covid:

“Prima della riapertura abbiamo igienizzato ogni capo servendoci del nostro servizio lavanderia. I clienti possono provare i capi in negozio, qualora questi non dovessero essere acquistati verranno poi messi da parte per un periodo minimo di 12 ore, in modo da debellare ogni pericolo”.

Abbiamo attuato dei ribassi per quanto riguarda innanzitutto la mid-season e delle promozioni che variano di settimana in settimana (su accessori e abbigliamento). La ripresa post Covid è partita col piede giusto, poiché i nostri clienti fidelizzati ci aspettavano da tempo. Col trascorrere delle settimane le giornate sono state altalenanti. Tuttavia il riscontro resta comunque positivo“.

Com’è cambiato l’approccio ai clienti?

“Il nostro approccio con i clienti è stato meticoloso nell’attenersi a tutti i protocolli di sicurezza imposti. Nonostante “le barriere” il cliente è predisposto a provare i capi in tranquillità e all’approccio verbale“.

Il lock-down ha cambiato la visione dell’e-commerce? Come cambierà il modo di fare acquisti in futuro? 

“Per quanto riguarda la vendita online, credo che la società sia già influenzata da un po’ di tempo e con l’avvento del coronavirus si sia amplificata. Tuttavia, nel nostro caso non avendo una piattaforma online, il cliente è obbligato ma allo stesso tempo stimolato a recarsi nel nostro store per ricercare “un capo unico” che probabilmente online non troverebbe”.

Quanto ha inciso il Covid nella vostra attività? Qual è l’approccio del cliente alla moda sostenibile?

“Sicuramente è un settore che ne risente come altri di abbigliamento ma che è comunque in via di sviluppo. Il cliente è sempre entusiasta dello shopping sostenibile e nel nostro caso ancor di più, sapendo di riuscire a trovare un capo unico ad un prezzo molto conveniente“.

AMBIENTE SOLIDALE PER SHARE

Per Share, la cooperativa sociale Ambiente Solidale ONLUS svolge un servizio di raccolta e trattamento di indumenti e tessuti usati. L’idea consiste, nel raccogliere dagli appositi contenitori contenitori gli abiti usati. Dopo aver svuotato i cassonetti il contenuto viene trasportato presso il proprio centro di stoccaggio dove avviene una selezione.

Il 50% dei prodotti tessili e delle scarpe raccolte è riutilizzato in quanto tale, cioè permette di vestire altre persone. Il restante 40% è destinato al riciclo, in quanto troppo usurato: di fatto, ciò significa che il materiale tessile che se ne ricava viene riciclato per crearne di nuovo. Se ne ricava pezzame ad uso industriale oppure, per la maggior parte, si ottengono fibre, riutilizzate nel settore edilizio. Il 10% di quanto finisce al macero viene poi trasformato in energia.

I costi per le amministrazioni (Comuni) sono pari a zero, mentre numerosi sono i vantaggi per questi ultimi, sia dal punto di vista dell’aumento della raccolta differenziata, che in termini di immagine, grazie ad attività di inclusione sociale. Parte del ricavato della raccolta contribuisce al finanziamento di progetti di carattere sociale destinati a fasce disagiate della popolazione. Un riciclo quindi non solo di abiti e tessuti ma anche un aiuto a chi si trova in situazione di forte disagio sociale.

Grazie al lavoro congiunto di Share ed Ambiente Solidale, in tanti hanno avuto una seconda possibilità, una seconda vita, proprio come gli abiti usati che troviamo nel negozio. Così abiti e uomini insieme ritrovano una nuova strada a sostegno dell’ambiente e di tutta la comunità.

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