Giornata mondiale della carità: l’impegno per difendere i più bisognosi

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Giornata mondiale della carità: l’impegno per difendere i più bisognosi

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Il 5 settembre è la giornata mondiale della caritàÈ stata Istituita nel 2012 dall’Assemblea delle Nazioni Unite e la scelta della data ha un significato importante: il 5 settembre 1997, infatti, moriva Madre Teresa di Calcutta, la missionaria – famosa in tutto il mondo – che ha dedicato circa 45 anni della sua vita alla carità e alla cura dei malati, dei poveri e degli indifesi in India assieme alle sue missionarie della carità. 

 

Da Madre Teresa alla carità universale 

 

Madre Teresa è stato un personaggio chiave del 20esimo secolo, insignita del Premio Nobel per la Pace nel 1979 per il suo impegno nel combattere la povertà e il disagio, e santificata nel 2003; personaggio per alcuni addirittura controverso (qualcuno ricorderà il discusso libro e documentario di Christopher Hitchens “Hell’s Angel”).
Simbolo universale e contemporaneo di carità, il messaggio di Madre Teresa – rappresentato dalla sua vita e dalle sue gesta – deve trovare continuità all’interno di questa giornata mondiale, basata sulla sensibilizzazione e sulla mobilitazione delle persone, rivolta anche alle NGO (organizzazioni non governative) affinché promuovano attività di volontariato. 

 

Celebrare la carità 

 

Diffondere e mettere in atto la carità vuol dire soprattutto alleviare le sofferenze dell’uomo scaturite dalla povertà, dal disagio, dalla malattia e altre situazioni analoghe. La giornata internazionale della carità, dedicata a questa missione, non fa altro che espandere a livello mondiale un messaggio fondamentale di altruismo e solidarietà.
La carità deve essere infatti soprattutto un messaggio universale, uno scambio e una comunicazione fra i popoli, fra persone di diverse culture e religioni. 

 

Caritas, Seme di Pace e Ambiente Solidale 

 

C’è un’associazione nazionale, che sicuramente i più che leggono queste righe conosceranno già, che fonda la propria esistenza sull’aiutare, sfamare, curare gli “ultimi”: la Caritas.
Si tratta di un’organizzazione della CEI che si occupa della promozione della carità in tutte le sue forme. Nelle oltre duecento Caritas diocesane sparse per tutto lo Stivale si svolgono servizi come ad esempio quelli dei Centri d’ascolto, dove gli indigenti – italiani e stranieri – possono raccontare le proprie storie e chiedere aiuto.
Fondamentale anche il ruolo delle mense che collaborano con l’associazione, che ogni anno offrono quotidianamente cibo ai più poveri; a tal proposito, occorre ricordare che ogni inverno la Caritas di Napoli organizza un grande pranzo per i senza fissa dimora al Duomo di Napoli. 

Ma la Caritas non è sola nella sua missione. 
La cooperativa Seme di Pace, operante a Napoli e provincia, si occupa dal 2002 di promuovere i valori della solidarietà e della sussidiarietà sociale. Per farlo, si concentra sugli ambiti dell’accoglienza e dell’educazione allo sviluppo e alla mondialità, per poter raggiungere l’obiettivo finale del reinserimento sociale. 

Ma veniamo ora al lavoro di Ambiente Solidale.
La solidarietà è al centro dell’impegno della nostra cooperativa. Da circa quindici anni diamo opportunità lavorative a persone con un passato difficile, che possono trovare impiego all’interno delle nostre strutture. Le interviste che abbiamo realizzato in questi anni, visibili sui nostri canali social, testimoniano il grande senso di riscatto che questi ragazzi hanno potuto provare grazie alle opportunità offerte da Ambiente Solidale.
Inoltre, grazie alla collaborazione con il CAIR (Comitato Assistenza Istituzioni Religiose), a sua volta legato alla Caritas, la cooperativa gestisce il deposito alimentare con il cibo destinato agli indigenti, che ogni anno viene consegnato a chi ne ha bisogno sotto forma di pacco alimentare.
Ambiente Solidale porta avanti anche un altro progetto importante: Condivido per non sprecare: una piattaforma di sensibilizzazione sul tema dello spreco, soprattutto quello alimentare. 

 

Una giornata fondamentale 

 

Come abbiamo visto, celebrare la carità è fondamentale. Abbiamo descritto le associazioni e gli enti che – non solo in questa giornata speciale, ma quotidianamente – si muovono per aiutare i più poveri e i più bisognosi.
Ma aiutare il prossimo è un obiettivo molto più grande e più importante di quanto si pensi.
L’Agenda 2030, la famosa raccolta di obiettivi mondiali fissati dall’ONU nel 2015, ha come goal numero uno proprio quello di sconfiggere la povertà. 

Tante misure sono statue attuate negli ultimi anni a livello mondiale per raggiungere questo obiettivo, ma è logico che ci vorrà ancora molto tempo e impegno per risolvere una crisi così vasta.
Tutti noi abbiamo la possibilità di fare qualcosa, anche nel nostro quotidiano, per sconfiggere la fame e la povertà. 

Prendiamo a cuore il messaggio della giornata internazionale della carità e facciamolo nostro, integriamolo al nostro cammino di vita. Così facendo, potremmo essere protagonisti di una realtà differente e migliore. 

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