Oggigiorno sentiamo parlare spessissimo di difesa dell’ambiente, energie rinnovabili e di un altro tema strettamente collegato a questi: la mobilità sostenibile. Una tematica fondamentale in Italia, perché al centro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Negli ultimi anni tante iniziative sono state proposte nel nostro Paese per portare avanti una transizione ecologica. Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione con il Sud, presentando il bando per la mobilità sostenibile ha affermato:
“Il contenuto del bando è quello di promuovere esperimenti, anche piccoli, che promuovono la mobilità sostenibile. Sostenibile in due sensi: sia sostenibile per le persone più fragili, che molte volte non hanno accesso facilmente agli strumenti e ai mezzi pubblici per la mobilità, sia sostenibilità in senso più generale come sostenibilità ambientale”.
L’Italia non è l’unico paese in cui si propone di adottare misure in tal senso: sono state attuate anche diverse strategie a livello europeo per quanto concerne l’implementazione di una mobilità più green. Nel 2021 la Commissione Europea ha presentato una Strategia per una mobilità intelligente e sostenibile, insieme a un piano comprendente 82 iniziative per i prossimi quattro anni.
Lo scopo è quello di ridurre le emissioni del 90% entro il 2050. Il tutto rientra anche negli obiettivi dell’Agenda 2030, che dedica il suo Goal 11 proprio alle città e le comunità sostenibili.
Adina Valean, Commissaria Europea per i trasporti, ha dichiarato:
“In quanto spina dorsale che collega i cittadini e le imprese europee, i trasporti sono importanti per tutti noi. Le tecnologie digitali hanno il potenziale per rivoluzionare il nostro modo di muoverci, rendendo la nostra mobilità più intelligente, efficiente e anche più verde. Dobbiamo offrire alle imprese un quadro stabile per gli investimenti verdi che dovranno effettuare nei prossimi decenni. Attraverso l’attuazione di questa strategia, creeremo un sistema dei trasporti più efficiente e resiliente, saldamente rivolto a ridurre le emissioni in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo”
Esistono numerosi metodi per spostarsi rispettando l’ambiente. Possiamo decidere di recarci in un luogo a piedi o con i mezzi pubblici, al posto di prendere l’auto o la moto; possiamo fare car sharing; oppure possiamo utilizzare uno dei famosi veicoli elettrici.
Pensiamo ad esempio a questa recente moda dei monopattini elettrici, introdotti nelle nostre città solo da un paio d’anni e che sono stati spesso nell’occhio dei media.
In vista anche del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che inizierà a fine settembre, ci sembra giusto dedicare queste righe ai principali veicoli che rispettano maggiormente l’ambiente.
Rappresentano il simbolo della mobilità sostenibile e della smart mobility degli ultimissimi anni: stiamo parlando dei monopattini elettrici.
Si tratta probabilmente del mezzo più adoperato nel campo dei servizi di sharing: un veicolo condiviso su tre è un monopattino.
Il comune di Napoli li ha introdotti di recente: ben 900 unità utilizzabili, a pagamento, nel raggio di 3 km. Questi veicoli non hanno solo il vantaggio di rispettare l’ambiente ma anche la comodità di poter essere lasciati in giro per la città – ovviamente in modo da non intralciare il passaggio – affinché qualcun altro li utilizzi.
Le auto elettriche sono state spesso al centro di dibattiti negli ultimi decenni. Per alcuni rappresenteranno il futuro del trasporto e oggi se ne vedono sempre di più in strada.
Sono vantaggiose perché utilizzano appunto l’elettricità come carburante, portando il tasso di emissioni dannose per l’ambiente a zero.
Le uniche problematiche sono rappresentate dai costi, attualmente mediamente superiori a quelli di un’auto tradizionale, e ai servizi di colonnine per ricaricarle, non ancora diffuse a sufficienza nel tessuto cittadino.
La bicicletta, si sa, è di per sé già un veicolo environment-friendly, dato che per muoverla si utilizza la forza fisica. Negli ultimi anni è nato un nuovo tipo di bici: si chiama e-bike.
L’e-bike è molto semplicemente la bicicletta a pedalata assistita: include un motore elettrico, una batteria al litio e dei sensori nei pedali che permettono di calibrare il sostegno da restituire al ciclista. Ovviamente, se si decide di non azionare il motore, una e-bike può essere pedalata anche come una bicicletta normale.
Attenzione a non confondere una e-bike con una bici elettrica. Mentre per la bicicletta a pedalata assistita occorre comunque pedalare continuamente per farla muovere, la bici elettrica è quasi assimilabile a un ciclomotore e richiede meno impegno nelle pedalate.
Il bike sharing con le bici elettriche è un’altra iniziativa di condivisione di veicoli promosso in Europa, ma è stato superato in quanto a popolarità dallo sharing dei monopattini.
Abbiamo visto quante iniziative e novità sono state introdotte, anche solo di recente, nel campo della mobilità sostenibile. Serviranno indubbiamente maggiori tutele e norme per chi utilizza i nuovi mezzi elettrici.
La strada è ancora lunga e mancano una decida d’anni al conseguimento dell’Agenda 2030. La speranza è quella di un futuro in cui spostarsi comporterà sempre meno inquinamento per l’ambiente.