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Perché ne abbiamo abbastanza della logica usa e getta

stop alla logica usa e getta, ambiente solidale

L’importanza del riutilizzo: una valida alternativa all’usa e getta

Una vecchissima battuta di Beppe Grillo, ai tempi di quando faceva cabaret, recitava così: 

“Di cosa è fatto uno spazzolino da denti? Di plastica. Da cosa si ricava la plastica? Dal petrolio. È rosso perché lo abbiamo colorato e ci abbiamo aggiunto un po’ di cloruro. Ogni tre mesi il tuo dentista di fiducia ti dice, devi cambiare lo spazzolino. Quanti ce ne saranno in Italia in questo momento? Venti milioni? Ogni tre mesi venti milioni vanno nell’immondizia, finiscono in un forno, vengono bruciati. I cloruri diventano diossina, vanno nell’aria. Piove, la diossina va nel mare, viene assorbita dal plancton, il pesce mangia il plancton, tu esci, vai al ristorante, mangi il pesce (80 mila lire al chilo) e ti sei mangiato il tuo spazzolino”. 

Nello spettacolo in cui recitava questa battuta, concludeva l’intervento promuovendo alcuni spazzolini, all’epoca in vendita in Svizzera, con la testa rimovibile, così da non dover gettare via ogni volta l’intero oggetto. 

L’intervento di Grillo è un po’ datato ma temi come la difesa dell’ambiente, la sostenibilità, il risparmio energetico e il riciclo sono oggigiorno più centrali che mai: imparare l’importanza che si può celare nel riutilizzare un oggetto, al posto di gettarlo via, può essere fondamentale per aiutare l’ambiente.

Da dove proviene la plastica 

Proprio come il sopraccitato spazzolino del monologo di Grillo, la maggior parte degli oggetti e degli utensili che abbiamo in casa sono fatti di plastica, un materiale estremamente comune. 

La plastica – non tutti lo sanno – si ottiene dalla lavorazione del petrolio. Da esso si ricavano gli oggetti e i materiali più disparati, alcuni dei quali vi sorprenderanno nell’avere questa origine, vediamo come: 

Dopo l’estrazione, il petrolio viene portato nelle raffinerie. Lì viene riscaldato a 400°C e trasformato in un miscuglio di vapori, successivamente viene introdotto in una torre di distillazione: un oggetto di forma cilindrica diviso in più livelli. 
Man mano che salgono nella torre, i vapori si raffreddano dando forma a liquidi diversi a seconda del piano e del loro livello di condensazione. 
Le molecole più pesanti si depositano alla base della torre e da questo livello si ottengono il bitume, dal quale si ricavano asfaltooli lubrificanti e cere.
Al livello successivo si ottiene il gasolio; sopra il kerosene; ancora più sopra la nafta, dalla quale si ottengono plastiche, farmacifertilizzanti e pesticidi; dal livello ancora più in alto si ottengono le benzine. In cima a tutto troviamo materiali gassosi: metano, etano, propano e butano.

Usa e getta o riutilizzo?

E veniamo così alla questione centrale di questo articolo.
Abbiamo visto poco sopra quanto lavoro e quante risorse siano necessarie per produrre anche un semplice oggetto di plastica (e non solo). Eppure, oggi ci sono ancora molte persone che, dopo aver usato un oggetto, lo gettano via per poi ricomprarne uno nuovo uguale, pronto a un nuovo utilizzo. 

Non tutti si rendono conto di quanto può tornare utile non solo per noi, ma anche per l’ambiente, riutilizzare uno stesso oggetto piuttosto che adoperarne uno uguale usa e getta. Esempio più elementare: risciacquare posate di metallo al posto di usare quelle in plastica e spedirne tonnellate in discarica. 

Ovviamente ci sono oggetti che devono essere obbligatoriamente gettati via dopo il loro utilizzo, pensiamo ad alcuni oggetti utilizzati in ambito ospedaliero che non possono essere adoperati per pazienti diversi.
In qualsiasi altro ambito della nostra vita quotidiana, invece, ci imbattiamo di continuo in oggetti usa e getta sostituibili con altri riutilizzabili: restando in tema di cucina, chi utilizza piatti, bicchieri e bottiglie di plastica può sostituirli con dei nuovi rispettivamente di ceramica, di vetro e d’alluminio. Già che siamo “a tavola”, possiamo sostituire anche i tovaglioli di carta con quelli di stoffa, rilavabili e riutilizzabili. Parlando di stoffa, quando facciamo la spesa abbiamo la possibilità di portare noi da casa delle buste di stoffa al posto di comperare quelle in plastica del supermercato, più dannose per l’ambiente. Una volta al supermercato, se abbiamo figli molto piccoli, possiamo pensare di rinunciare all’acquisto di pannolini usa e getta in favore di un’alternativa che non tutti conoscono: pannolini risciacquabili e riutilizzabili. Infine, in questo periodo di pandemia, possiamo pensare anche di sostituire le tradizionali mascherine usa e getta con mascherine lavabili e riutilizzabili.  

Lunga vita al riuso

E soprattutto: chi ha detto che un oggetto, terminato il proprio utilizzo, non possa continuare a vivere sotto nuove spoglie? Pensiamo ad esempio a un barattolo di plastica ormai vuoto: potrebbe diventare un vaso per una pianta oppure un portapenne. Le possibilità sono infinite con la nostra creatività, sta a noi dare un futuro migliore ai nostri oggetti per salvaguardare l’ambiente. Sempre meglio di “mangiare il nostro spazzolino”.

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