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Giornata internazionale delle cooperative 2021: interviste ai collaboratori di Ambiente Solidale

ricostruire meglio insieme per la giornata delle cooperative di ambiente solidale

Nel 1995 l’ONU istituì la Giornata internazionale delle cooperative, oggi identificata anche con l’hashtag #CoopsDay, che cade ogni anno il primo sabato di luglio. 

Lo scopo di questa giornata è quello di promuovere il lavoro delle cooperative e i relativi obiettivi e ideali.
Il tema della Giornata internazionale delle cooperative del 2021 è: “Ricostruire meglio insieme”, con riferimento ai danni causati dalla pandemia da Covid-19 che ha coinvolto tutto il mondo.
 

L’impegno quotidiano di Ambiente Solidale 

Dal 2006 la cooperativa Ambiente Solidale è sempre al lavoro con la sua duplice missione ecologica e sociale, mixando l’obiettivo della difesa dell’ambiente con l’importanza solidale di offrire lavoro a chi ha un passato difficile.
In occasione della Giornata internazionale delle cooperative 2021, abbiamo voluto intervistare alcuni esponenti della nostra cooperativa, affinché diano una testimonianza in prima persona del loro impegno quotidiano.
Le domande sono state rivolte a:
Angela Perisano, amministrativa;
Salvatore Cesarano, amministrativo;
Melania Di Donato, ingegnere ambientale;
Aniello Iacomino, vicepresidente.
 

 

  • Buongiorno, perché lavori in una cooperativa, e perché proprio Ambiente Solidale? 

 

Angela: 

“La scelta di lavorare in una cooperativa sociale viene un po’ dal mio percorso nel volontariato e dalla voglia di voler dare un senso più profondo, un valore aggiunto al mio lavoro. Perché lavorare per Ambiente Solidale? Semplicemente perché ho trovato l’ambiente adatto che riesce a coniugare bene il senso di dinamicità lavorativa e senso di appartenenza, quasi familiare. Ambiente Solidale è una cooperativa di tipo B, quindi nasce con lo scopo di occupare soggetti svantaggiati; ed è proprio questa sua caratteristica a rendere il mio e il nostro lavoro piacevolmente interessante, dando la giusta importanza alla componente umana. Siamo concentrati a dare un servizio eccellente senza trascurare la cura del dipendente che viene accolto, accompagnato e seguito nel suo nuovo percorso”. 

 

Salvatore: 

“Salve, a dire il vero non conoscevo il mondo della cooperativa fino a quando non ho iniziato a lavorarci. All’inizio sembrava un’opportunità lavorativa come tante altre, giorno per giorno però mi sono accorto che ci stava qualcosa in più dietro ad un semplice lavoro e ad un semplice stipendio. C’era un qualcosa in più dietro a quello che stavo facendo e quel qualcosa in più si chiama cooperativa. “Cooperativa” per me significa dare modo di esprimere prima se stessi, quindi valorizzare prima se stessi e il lavoro che si sta facendo, valorizzare gli altri, l’ambiente, il territorio. Ambiente Solidale per me è tutto, è una famiglia: mi ha accolto, mi ha dato modo di esprimermi e devo tanto a loro, veramente”. 

 

Melania:  

“Lavoro in una cooperativa perché le cooperative hanno un’attenzione diversa nei confronti della persona e nei confronti del Pianeta. Ambiente Solidale poi nello specifico è una cooperativa che si occupa di raccolta e trasporto di rifiuti, quindi ha un’attenzione verso l’ambiente, e come dice stesso la parola è solidale, quindi anche verso l’essere umano, verso la persona, verso chi è più svantaggiato. Questo è quello che differenzia le cooperative dal resto delle aziende e delle imprese, c’è secondo me un’attenzione diversa alla persona e a quello che ci circonda”. 

 

Aniello: 

“Lavorare in cooperativa mi ha dato la possibilità di esprimermi, nel senso che la cooperativa è nata da una nostra iniziativa, da me insieme ad altri soci nel 2006. 
Ambiente Solidale per me è stata un’opportunità di riscatto, nel senso che venivo da una precedente esperienza lavorativa che si era conclusa male, e quindi è stato un senso di riscatto, di dimostrare di poter fare qualcosa. Poi nel tempo abbiamo potuto dare la possibilità anche a tanti altri di lavorare con noi”. 

 

  • Riprendendo il tema della giornata mondiale delle cooperative di quest’anno, cioè “Ricostruire meglio insieme”, che significato ha per te “ricostruire” a seguito di questo periodo particolare che stiamo vivendo? 

 

Angela: 

“Il termine ‘Ricostruire’, in un periodo come questo, non deve farci pensare a distruggere per ricostruire, bensì preservare ciò che abbiamo costruito ma migliorandolo sotto il profilo qualitativo”. 

 

Salvatore: 

“’Ricostruire’ significa ‘costruire di nuovo’, ossia avere la forza e il coraggio di andare avanti. Ha un significato bellissimo secondo me, è paragonabile al senso stesso della vita: è come un bambino che inizia a camminare, poi cade, piange ma ha sempre la forza e il coraggio di rialzarsi e di camminare di nuovo. Ed è proprio in questo periodo particolare che stiamo vivendo, anche noi dobbiamo avere la forza e il coraggio di ricominciare e di rialzarci e di rialzarci e di riprendere il nostro cammino”. 

 

Melania: 

“Per me ricostruire vuol dire ripartire da qualcosa, però da qualcosa che già c’è, quindi da una base. Probabilmente ricostruire insieme significa dare più un senso di comunità nel ripartire da un qualcosa e renderlo ancora più forte, più solido”. 

 

Aniello: 

“Per me il significato della parola ‘ricostruire’ è ‘abbattere’: partire da zero in un certo senso. Io sinceramente non mi sento di partire da zero, ma ripartirei con tutte quelle che sono le buone prassi che abbiamo adottato in tutti questi anni”. 

 

  • Com’è cambiato il tuo modo di lavorare dall’inizio dell’emergenza Covid-19? 

 

Angela: 

“Dall’emergenza Covid-19 il nostro lavoro è diventato più complesso, sia in termini di tempi di risposta alle varie problematiche che sono nate durante questo periodo, sia per quanto riguarda gli aggiornamenti continui sulle varie disposizioni Covid19 che hanno reso l’organizzazione dei servizi e degli spazi più complessa in termini di gestione”. 

 

Salvatore: 

“Purtroppo il Covid-19 ha cambiato il nostro modo di vivere, il nostro modo di essere, anche il nostro modo di lavorare. Abbiamo comunque dovuto attenerci anche per quanto riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro, abbiamo iniziato a lavorare in smart working, abbiamo fatto le riunioni online. Insomma, il Covid non ci ha fermato, il nostro senso di visione e di unione c’è sempre stato, e abbiamo in un certo senso anche utilizzato ciò che le tecnologie ci hanno messo a disposizione”. 

 

Melania: 

“Sicuramente il modo di lavorare è molto più estenuante, nel senso che c’è sempre un approccio costruttivo, però è molto più dura per quanto riguarda le regole che quotidianamente dobbiamo seguire, ma anche l’approccio verso le persone e verso il lavoro in sé è diventato molto più estenuante. È come una lotta, e quindi diciamo che finché c’è lotta c’è speranza, per cui si va avanti comunque e si cerca sempre di guardare al meglio che si può fare, quello che si può attuare e quello che il mondo ci può offrire”. 

 

Aniello: 

“C’è da dire una cosa: rispetto a tante altre aziende che sono andate in difficoltà dall’inizio della pandemia, Ambiente Solidale non si è mai fermata e per dirla tutta in alcuni periodi abbiamo lavorato anche di più fortunatamente. Io personalmente ho lavorato sempre in ufficio a contatto con i ragazzi e gli operatori che si occupano materialmente delle raccolte. 
C’è stata una maggiore attenzione, forse si è risentito qualcosa nei rapporti umani perché si avverte una minor calore nei rapporti purtroppo, quindi ci sono stati minori momenti di condivisione rispetto ad altri periodi”. 

 

  • Tante persone hanno manifestato solidarietà nei momenti più critici. Ancora oggi un cittadino come può dare una mano? 

 

Angela:  

“Ognuno di noi può essere di aiuto anche solo mostrando comprensione, vicinanza, empatia verso chi è stato colpito dalla pandemia. In molti abbiamo avuto un familiare ammalarsi di Covid-19, provando un senso di impotenza”. 

 

Salvatore: 

“Secondo me il contributo più concreto che una persona può dare è il rispetto delle regole, perché se ogni persona rispettasse le regole il Covid avrebbe vita breve”. 

 

Melania. 

“Sicuramente la pandemia è stata qualcosa di inaspettato per tutti quanti, quindi ci ha messo anche difronte a delle situazioni difficili da gestire personalmente e anche nei confronti degli altri. Quello che può fare, credo, è esercitare più empatia, nel senso mettersi anche un po’ nei panni degli altri e capire che purtroppo ci sono delle situazioni in cui molto stesso potremmo ritrovarci anche noi. 
A volte non è soltanto il donare materialmente qualcosa, ma anche cercare di ascoltare e magari fare anche un sorriso: questo può sicuramente essere di conforto e di aiuto in questo periodo di crisi che comunque se non è più un qualcosa di straordinario ormai è diventato una costante”. 

 

Aniello: 

“Deve continuare a fare la differenziata, nel senso che contribuisce al nostro sviluppo attraverso le raccolte differenziate che facciamo. Noi cresciamo se cittadini, pubbliche amministrazioni e aziende private aderiscono ai servizi che proponiamo”. 

 

  • Ci lasciamo con un messaggio di speranza: ricostruiamo insieme perché… 

 

Angela:

“Ricostruire insieme: perché siamo convinti che solo “insieme” possiamo cambiare il futuro.
Ponendo la centralità della persona, in armonia con l’ambiente e condividendo obiettivi ed azioni possiamo moltiplicarne i risultati”.

 

Salvatore: 

“Ricostruiamo insieme perché da soli non si può. Perché se io non butto la carta a terra, se faccio la raccolta differenziata, se rispetto le regole e gli altri no siamo sempre al punto di partenza, mentre se tutti ci mettiamo insieme possiamo cambiare il mondo”. 

 

Melania: 

“Perché l’unione fa la forza e fa anche la differenza, perché stare insieme e lavorare insieme su qualcosa ci consente di confrontarci e il confronto porta sempre a qualcosa di buono. Le affinità e le differenze fanno crescere”. 

 

Aniello: 

“Non è una frase fatta, ma credo che da soli non si possa andare da nessuna parte, l’unione fa la forza. Insieme mettendo a confronto le varie esperienze possiamo fare qualcosa di importante, non solo per noi ma per la comunità intera”. 

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